Le donne sono esseri
meravigliosi. L'amore, l'affetto, la guarigione, l'intelligenza
legata all'esistenza, alla vita, la sensibilità, l'intuizione,
il fascino, la delicatezza, tutto nelle donne è affascinante.
Le muse erano tutte donne. La musica, la poesia e i sogni nascono
da loro. Sono le custodi della favolosa Biblioteca di Alessandria,
da cui è nata anche la parola museo.
Le parole musa e moglie condividono la stessa origine
etimologica nell'indoeuropeo *ma, che indicava le idee
di "pensiero", "misura", "materia"
e anche "energia creativa", come nel caso della maternità,
ad esempio.
A sua volta, la radice indoeuropea più profonda di *ma
indica l'idea di limite e, con essa, la percezione delle cose.
Non c'è vita senza membrana, così come non c'è
percezione della realtà senza limite.
Si tratta di origini molto antiche. L'indoeuropeo è un
gruppo linguistico che si è estinto circa ventimila anni
fa, in epoca preistorica, e che ha dato origine al sanscrito,
al greco e al latino.
Quando vedo sui giornali notizie sulla violenza contro le donne,
confesso che faccio fatica a riconoscermi come umano.
Nel 2019, Marianela Mirpuri, una cara amica di tanti anni, mi
ha parlato del suo progetto di una città per le donne.
Si chiama Progetto HERA. In effetti, la città è l'idea di
civilizzazione, di civis, e il progetto mira a operare sulla
dimensione femminile, che è meravigliosa e che ci costituisce
tutti, anche gli uomini come me.
Siamo questa misteriosa e deliziosa paletta cosmica di sensibilità
e intelligenza.
Marianela Mirpuri mi ha invitato a creare un Osservatorio
per il Futuro dell'Umanità nell'ambito del Progetto HERA, sponsorizzato dalla città
di Cascais in Portogallo attraverso la sua sede in un edificio
emblematico. E così è stato fatto.
Abbiamo organizzato diversi eventi, concerti, incontri e libri
nell'ambito delle attività dell'Osservatorio. Il canale
televisivo online AIW
ne è un esempio: nel settembre 2023 aveva più di
mille contenuti che rappresentavano circa due mesi di visione
in otto ore al giorno, gratuitamente, con film, documentari,
concerti, John Cage, Joseph Beuys, Alison Knowles, Debussy, Aldous
Huxley, Zaha Hadid, Le Corbusier, Maria Bonomi, Frank Lloyd Wright,
Cindy Sherman, Ornette Coleman, Laurie Anderson, Norman McLaren,
Marshall McLuhan, Richard Buckminster Fuller, ORLAN, Richard
Feynman, Nadia Boulanger, Albert Einstein, Irène Schweizer,
Jiddu Krishnamurti, Marie Curie, Nam June Paik ou Bertrand Russell
oltre a molti altri.
Nel 2023 ricevetti una telefonata da una cara amica, la notevole
artista portoghese Patrícia de Herédia, che avevo
conosciuto anni prima grazie a un amico comune, l'architetto
e artista geniale João de Almeida, che era amico di Jean
Arp e Ferdinand Gehr. Da quando l'ho conosciuta, ho sempre ammirato
il lavoro di Patrícia. Così abbiamo fatto una chiacchierata
e lei mi ha detto che sarebbe stata felice di lavorare insieme.
Ho detto subito di sì. Ci siamo incontrati e abbiamo parlato
a lungo. Il lavoro di Patrícia ruota intorno al corpo,
ma non al narciso, bensì alla coscienza dell'essere.
Ho deciso immediatamente di realizzare un'opera dedicata a lei.
Ho registrato la sua voce mentre pronunciava tre poesie: di un
anonimo, di John Done, vissuto tra il 1571 e il 1631, e di Fernando
Pessoa, vissuto tra il 1888 e il 1935. Questo è stato
l'inizio del mio lavoro SOMA, che in greco significa corpo.
La voce ci porta sempre informazioni forti dal corpo. Spesso
non ci facciamo caso, ma ogni voce è musica. Ho registrato
le corde vocali di Patrícia e le ho lavorate in laboratorio.
Quando ascoltiamo SOMA, sappiamo subito che si tratta
di Patrícia, senza esserlo, è suo corpo smaterializzato!
Contemporaneamente, ma in modo indipendente, ho anche realizzato
il film SOMA, ripercorrendo più di duemila
anni di immagini di donne.
Allo stesso tempo, ho parlato con il mio carissimo amico, il
grande pianista italiano Marco Rapattoni - che, come ho sempre
detto, ha un misterioso legame spirituale con il grande Alfred
Cortot.
Rapattoni va oltre e penetra nelle domande più profonde
dell'umanità. Per questo ha fondato un'associazione chiamata
Amici della Spirale a Moscufo, un paese vicino a Pescara
in Abruzzo. La sede della città è il palazzo Orsini,
la cui storia e famiglia attraversano molti secoli in Italia.
L'incontro del 2023 si intitola L'arte nella contemporaneità:
comunicazione, emozione e corpo! Esattamente quello che è
SOMA!
Come tutte le mie opere,
SOMA richiede tempo per riflettere e meditare.
Così abbiamo deciso di tenere la prima mondiale di SOMA - musica e film - in occasione dell'incontro internazionale
di quella che chiamerei la Spirale degli Amici, a Moscufo, presso
gli incontri che Marco Rapattoni ha creato e diretto, riunendo
compositori e pensatori.
Saffo, una delle più grandi poetesse di tutti i tempi,
vissuta tra il 630 e il 570 a.C. circa, scriveva una delle sue
deliziose e preziose poesie:
Che io possa
scrivere parole
più nude della carne,
più forti delle ossa,
più resistenti dei tendini,
più sensibili dei nervi.
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Emanuel Dimas
de Melo Pimenta, Locarno 2023
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